mercoledì 20 gennaio 2010

Bartle Test: che tipo di giocatore sei?

Secondo una recente teoria i videogiocatori (e in particolare quelli dediti ai MMORPGs) possono essere grossolanamente suddivisi in quattro tipi: Achievers, Explorers, Socializers, Killers.
In estrema sintesi: i primi traggono maggior piacere da una meccanica di gioco che propone sempre nuove sfide, obiettivi chiari e un chiaro rapporto causa-effetto tra vittoria conseguita e bonus raggiunto, e che magari prevede una classifica rispetto alla quale misurare i propri successi.
I secondi, come si può intuire, amano esplorare il mondo di gioco, scoprirne segreti narrativi e le meccaniche nascoste e, se possibile, condividerli con gli altri giocatori , mostrandosi saggi ed esperti nei confronti della comunità dei propri pari.
Venendo ai Socializers, pare proprio che per costoro la meccanica di gioco, il suo equilibrio e le sue sfide, passino in secondo piano rispetto agli aspetti socializzanti, dentro e fuori dal gioco: apprezzeranno dunque giochi multiplayer intrinsecamente collaborativi, che forniscono strumenti di comunicazione libera, e talvolta sceglieranno titoli molto poplari all'interno della propria cerchia di amici, in modo da poter partecipare in modo attivo alle conversazioni.
I Killers, bè, loro preferiscono più di tutto confrontarsi con altri giocatori. Sono altamente competitivi e adorano essere temuti e rispettati. A parziale smentita della loro cattiva fama, in sistemi di gioco ben studiati, sono sovente coloro i quali si lanciano in azioni eroiche nei confronti degli avversari (purchè umani), incoraggiando e ispirando così la propria fazione.



Ovviamente (quasi) nessun giocatore rientra solo in una di queste categorie. C'è un po' di Killer e un po' di Explorer in ciascuno di noi insomma.
Può essere interessante anche approfondire i rapporti che hanno questi tipi di giocatore prevalente tra loro.
Se volete saperne di più, come al solito vi rimando all'ottima wikipedia.
Per fare il Bartle Test andate su GamerDNA.

Potete anche far fare il test ai vostri giocatori di gdr da tavolo. In questo modo potrete scoprire qualcosa di nuovo sui vostri amici e, soprattutto, potrete disegnare una campagna che preveda elementi di divertimento per tutti. E' un compito nobile e arduo quello del game master. Perchè negarsi un utile tool come questo?

mercoledì 13 gennaio 2010

Transmedia Worlds

Il business dell'intrattenimento ha sempre funzionato più o meno così: un film a grosso budget definisce il mondo narrativo, l'ambientazione, i personaggi. La tv, il merchandising (o meglio, il "licensing"), magari anche i videogiochi, seguono a ruota, mimando semplicemente ciò che è stato creato a monte.

A tutt'oggi è ancora il metodo più perseguito dai colossi dell'intrattenimento, ma l'affanno è evidente.

Non stupisce che le grandi multinazionali del divertimento inseguano questo modello: è controllabile, ha una alta barriera all'ingresso (solo loro se lo possono permettere), è relativamente semplice e ogni membro della gigantesca organizzazione ha un suo ruolo chiaramente definito e piuttosto specializzato all'interno della filiera.

Non ci vuole un guru per constatare che i tempi sono cambiati.
Non dico che non funzioni più. Dico che è un modello che sta sfumando. Costa sempre di più e il successo è sempre meno garantito rispetto a un tempo. E' naturale che cambi, si trasformi e si contamini con qualcosa di nuovo.

Quello che sta inevitabilmente emergendo è un modello diverso. Un modello intrinsecamente cross mediale.
Siccome siamo ancora in mezzo al guado, il cambio di pardigma non è del tutto evidente: a guidare le danze sono ancora le grandi major (possono permettersi ottimi creativi e molta visibilità) e la continutà tra le esperienze (cinema, tv, internet, publishing, videogioco) non è ancora omogenena e ben calibrata: c'è ancora un media che guida (cinema o tv) e gli altri orbitano attorno.

Tuttavia, ogni volta che viene creata un'epica intrinsecamente adatta ad essere esplorata in modo equanime sui vari media, ecco che si accende qualcosa: il mondo narrativo diventa degli utenti e ogni media, compresi i giocattoli, diventano una porta d'accesso per esplorare e appropriarsi di quel mondo.

L'indutstry dei media ha ancora bisogno di cantastorie e di eroi. Ma avrà sempre più bisogno di creatori di mondi, a proprio agio con gli sturmenti creativi di media diversi e che pensino a IP intrinsecamente adatte ad accettare ed incorporare il contributo creativo dei fans.



domenica 3 gennaio 2010

In marcia!

Buon anno.
Spero che il bilancio per l'anno passato sia stato per tutti voi positivo. In caso contrario ce n'è uno tutto nuovo da esplorare. Per quello entrante mi auguro che riusciate a trovare quello che cercate o, meglio ancora, quello di cui avete bisogno (e magari non lo sapevate - capita).
Per restare in linea con gli argomenti di questo blog, mi auguro che sia per voi un anno creativo, pieno di storie epiche, divertenti e intense, ricche di significato: come dice Stephen King in On Writing (più o meno, vado a memoria) le storie sono lì, nascoste da qualche parte; si tratta solo di affinare gli strumenti per disseppellirle.

Per quanto mi riguarda, mi auguro di trovare l'energia e il coraggio per perseverare con i miei progetti di conquista del mondo.
La cosa non è sempre facile, soprattutto capita che molti si mettano di traverso.
O forse no.
Qualcuno sostiene in realtà che la maggior parte dei timori che abbiamo nel costruire qualcosa di nuovo o nel perseguire un sogno o un progetto innovativo siano auto imposti.
Che in realtà non dobbiamo chiedere il permesso per iniziare le nostre piccole rivoluzioni. Se ci attiviamo e riusciamo a costruire qualcosa, le cose si metteranno in moto. Che pochi si metteranno davvero di traverso e la maggior parte salterà a bordo, perchè finalmente sta succedendo qualcosa di nuovo.

Non so se sia vero, soprattutto non so se sia vero qui, in questo paese bizzarro e passatista.
Tuttavia, preferisco trovarmi tra quelli che ci hanno almeno provato. Ho fatto qualche passo signifcativo l'anno passato, ma vorrei dare maggiore spinta ai miei progetti ludici.Join the Rebel Unit!
Sono in cerca di uno sviluppatore server side per un'applicazione web, che conosca java (o php), sappia fare il set up di un database e sia in grado di programmare dei servizi che mettano in efficiente comunicazione il db e il client.
Ho chiesto un po' in giro tra le mie vecchie conoscenze e spero in un feedback positivo alla ripresa dell'attività lavorativa tradizionale.
Tuttavia, quello che cerco è uno sviluppatore server side che voglia essere anche il demiurgo di un mondo epico e fantastico e abbia voglia di imbarcarsi in questa avventura con spirito creativo e ambizione.
Quindi, ecco qui la mia piccola chiamata alle armi. Potete contattarmi qui, se siete interessati.