venerdì 15 ottobre 2010

Trappola autoricaricante #3

Devo dire che trovo questa terza trappola della serie particolarmente beffarda, nella sua semplicità. Tuttavia è assolutamente funzionale e, a modo suo, micidiale.

Cito dal sempre ottimo Michele, che anche questa volta è l'ideatore del diabolico marchingegno.

[...[ Si basa su una ruota di proporzioni colossali posta alla fine di un corridoio. Dalla ruota sporgono dei pannelli, che si congiungono rispettivamente al soffitto e al pavimento del corridoio. In questo modo l'avventuriero non ha modo di distinguere il marchingegno (opportunamente dipinto o camuffato) da un normale vicolo cieco. In fondo al finto corridoio si mette una finta porta o qualcosa che attiri l'attenzione dell'avventuriero.
Avvicinandosi, l'avventuriero mette i piedi sul finto pavimento, e fa ruotare la gigantesca ruota di uno scatto, finendo sbalzato in un pozzo. La ruota si riposiziona su uno scatto successivo, e niente sembra cambiato nel finto corridoio. In alternativa, dove prima c'era una finta porta potrebbe ora esserci un quadro, una statua, e cambiare aspetto al corridoio per confondere gli avventurieri.


venerdì 8 ottobre 2010

Arte Gratis

Giusto per non dimenticare la vocazione (anche) digitale di questo blog, un paio di interessanti segnalazioni.

Free!...
...E' il titolo di un bel libro dell'ottimo Chris Anderson, fondatore di Wired magazine e già elevato allo status di guru per le notevoli intuizioni sulla Long Tail.
Nel saggio si analizzano i nuovi modelli di business esplosi con il web e il modo in cui è possibilie avere successo e guadgnare regalando contenuti. Ricordo di aver avuto di recente una discussione piuttosto vivace sul fatto che le teorie esposte nel libro servissero più a riempire le tasche dell'autore che non un conto economico.
Bè, ecco qui una risposta più efficace di mille disquisizioni teoriche: Turbine, passando per il MMORPG del Signore degli Anelli da un modello ad abbonamento chiuso ad un modello cosiddetto "free to play" ha raddoppiato le revenue sul gioco. Qui la notizia.

I videogiochi sono arte?
Ecco cosa ne pensa Guillermo del Toro, regista dello Hobbit. Sostanzialmente quanto segue

"most people that complain about videogames have never fucking played them"

Qui la fonte (e grazie a Gorman per la segnalazione :-)
Buon week end!

mercoledì 6 ottobre 2010

Trappola autoricaricante #2

Seconda trappola autoricaricante (qui, la prima), sempre su progetto dell'ingegnosissimo Michele e ridisegnata dal sottoscritto, con l'aggiunta di qualche particolare non riportato nell'originale.
Questa volta è più "roba da gnomi" o, se volete, roba da Wile E. Coyote (sempre per usare le parole di Michele).




E' d'obbligo un minimo di spiegazione - cito dall'inventore.

Una pedana a pressione fa girare un ingranaggio, che con una demoltiplica fa salire un peso sferico. Il peso sferico, colpendo un piccolo fermo, libera un pendolo a mannaia, che colpisce l'avventuriero e lo rimuove dalla pedana. Il peso rotolando si riarma mentre il pendolo, risalendo, aziona una puleggia che rimette il fermo in posizione. Trascurando gli attriti un avventuriero di 100 kg (armatura inclusa) che fa affondare una piattaforma di 20 cm può alzare un peso di 5 kg per 4 metri, quindi teoricamente funziona. Personaggi più leggeri potrebbero passare sulla trappola senza neanche accorgersene!

Ma quanto sono nerd questi post :-)

lunedì 4 ottobre 2010

Trappola autoricaricante #1

Da una fertile conversazione nata da un post di LGQ, ecco a voi la prima delle trappole autoricaricanti inventate dall'ottimo Michele e ridisegnate dal sottoscritto.
Il funzionamento dovrebbe essere piuttosto evidente. L'idea di Michele è quella di progettare una serie di trappole che, una volta scattate, sono in grado di tornare in posizione e riarmarsi senza l'intervento di qualche guardiano, o addetto. Insomma, l'ideale da piazzare in vecchie cripte e sotterranei dimenticati.