
I personaggi, per dirne una, non prendono uno straccio di decisione senza che io gliela suggerisca. Non hanno affatto iniziativa e chiedono persino a me quali siano le loro motivazioni. Una vera iattura: se andiamo avanti così finiranno per assomigliare tutti a me, prenderanno solo decisioni prudenti e assennate e sarà il racconto fantasy più noioso della storia della letteratura fantasy.
Per non parlare dei malvagi antagonisti. Se lascio fare a loro si limitano ad attaccare in modo decerebrato e senza una minima strategia.
Poi c'è un problema di ritmo di lavoro: non riesco a trovare una manciata di ore di fila, quindi procedo a spizzichi e bocconi e la visione di insieme ne risente. E' un po' come guardare un serial tv che venga trasmesso cinque minuti alla settimana. Tipo: il protagonista butta all'aria il tavolo e snuda la spada. Cosa succederà nella prossima puntata? Difficile appassionarsi.
Infine vacillano le mie motivazioni. Non sono partito per orizzonti di gloria o di richhezza, questo no. Sono partito con la semplice idea di scrivere per me stesso e per quella manciata di lettori di riferimento (tutti con nome e cognome) che ho nella testa e davanti agli occhi. Ma forse non c'è nessuna idea veramente originale che si agita e, insomma, forse, ma solo forse, non sto scrivendo nulla che leggerei volentieri.