giovedì 16 settembre 2010

Libri Fantasy

Ogni volta che mi faccio un giro in libreria (spesso), non posso evitare di soffermarmi sugli scaffali dedicati alla narrativa fantasy. Anche se l'attrazione è fatale, trovo il panorama desolante. Poca, pochissima roba buona; per il resto è tutta minestra riscaldata. Riuscirà il giovane Spiff a trovare la Pietra Eletta per sconfiggere il Male Senza Nome, sotto i cui stendardi si raccolgono gli eserciti dei barbari Sgurz? Ci riuscirà? Non ci riuscirà? Chi se ne importa!
Ecco. Lo so che la letteratura di genere vive di questi cliché, e che spesso è la rete dei personaggi a fare la differenza, o la trovata narrativa, o il senso dell'autore per lo spirito dei tempi.
Io non disdegno i luoghi comuni del genere. Anzi, io adoro i canoni dell'high fantasy. Più si va alle radici, più mi piace. Ma le case editrici mettono sul mercato davvero troppa fuffa.
Ora, non mi sento di discutere le fortune e i limiti del genere fantasy - che, ribadisco, è il mio genere di elezione - in questa sede. Ma per una volta vorrei parlare di prodotto.
Primo: non voglio una copertina con un patchwork di disegni riciclati che non c'entrano nulla con il contenuto. E' pieno di bravi illustratori fantasy anche in Italia. Facciamoli lavorare.
Secondo: le mappe - e sapete che questo è un tòpos de La Grande Quest. No, quelle disegnate a bic dall'autore non vanno bene. L'autore sa scrivere - e a volte manco quello.
Anche quelle fatte con gli stampini o in grafica vettoriale fanno piuttosto schifo, grazie. Non mi serve la mappa del campeggio, voglio immergermi in un mondo epico e fantasioso. Ah, e vedere i pixel non mi aiuta. Se l'editor usa Photoshop qualcuno gli spieghi che deve lavorare sopra i 200 dpi, grazie.

Ma insomma, è possibile che nel 2010 un romanzo fantasy viva ancora di queste cadute di stile?
Io voglio un romanzo fantasy con una bella copertina e una bella mappa. Poi voglio dei disegni dei personaggi e dei mostri. Poi, visto che gli appasionati di fantasy molto spesso sono o sono stati giocatori di ruolo, perché non mi si regala una bella appendice con le mappe dettagliate della Rocca Oscura e della Palude Silente? O lo schema del funzionamento delle trappole? Ma non mi basta: perché non c'è un sito dove ci sono nuove mappe e disegni, dove l'epica del mondo si allaraga, dove posso scaricare la musica da ascoltare mentre leggo, o la versione per i-pad degli spin-off del romanzo, o i suoi digicomics? Perché non posso aggiungere al "canone" la mia versione "dietro le quinte" di quello che è successo al capo della gilda prima che incrociasse Spiff - e magari vederlo pubblicato? Perchè non posso provare a casa con gli amici le ricette della Locanda del Drago che Dorme?
Quanto pensate che sia più propenso a comprare la seconda parte della saga del Signore Senza Nome, se mi avrete dato tutto questo tra un romanzo e l'altro?
Il primo che si muoverà in questa direzione, con modesti investimenti ma con grande spirito di innovazione, avrà cambiato il mercato, e ci avrà anche guadagnato parecchio. E anche noi, appassionati di fantasy, ci avremo guadagnato.

17 commenti:

  1. Ciao Spiff, questa mattina ti ho pensato mentre leggevo questo post:

    http://fantasy.gamberi.org/2009/04/03/il-punto-sul-fantasy-italiano/

    "il problema del fantasy in italia è che mancano le salamandre giganti". In quel blog (purtroppo ora chiuso) ci sono un sacco di punti di contatto con quello che scrivi tu.

    Ti dirò: sulla standardizzazione del fantasy no so quanto sono d'accordo. Da un lato ti capisco: in Shannara quando chiamano gnomi gli orchi mi rivolto come un bambino a cui raccontano la favola in un modo diverso.
    Dal'altro l'eccesso di standardizzazione mi sa un po' di impoverimento. P.e., prima di tolkien bastava un solo orco che rubava i bambini di notte a farci paura, ora se non c'è almeno un esercito di orchetti non ci divertiamo.
    Ah, seguendo i tuoi link ieri son stato in libreria a comprarmi il libro della demari; mi piacerebbe ragionare su un paio di cose, anche se non so se questo è lo spazio giusto.

    In altre news, ho ancora un quaderno verde di appunti che include tra l'altro alcuni schemi di mappe "autoricaricanti"(*) studiate al tempo dell'università che vedrei benissimo disegnate a carboncino in fondo a qualche libro ^_^

    (*) nel senso che grazie a bilanceri o altri meccanismi, si ri-armano da sole permettendo di usarle su più gruppi di avventurieri. Rispetta la natura, disegna anche tu il tuo dungeon nel rispetto della natura.

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  2. ho scritto mappe autoricaricanti al posto di trappole.
    dislessia amica mia.

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  3. Ho letto il (lungo!) post sulle salamandre giganti. Interessante, ottimamente scritto. Poi mi sono fatto un giro sul blog: peccato non sia più attivo. La recensione del Silenzio i Lenth è meravigliosa (compresa la nota sulla triste mappa). E' proprio vero che la qualità non costa soldi - è un'attitudine mentale.
    Per quanto riguarda i canoni: intendo dire che per i miei gusti preferisco elfi contro troll a, che so, libellule giganti cavalcate da uomini leopardo contro la grande bava che viene dalla Luna. Insomma, nel fantasy mi piace che la creatività si snodi tra i canoni del genere, piuttosto che se ne stia totalmente al di fuori.
    Trappole autoricaricanti: se mi mandi le scansioni le ridisegno e le posto su LGQ! Sarebbe materiale ghiotto per tutti. Facci una pensata e se vuoi scrivimi :-)

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  4. tu solletichi la mia vanità. Spero di riuscire a darti presto mie notizie

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  5. Ciao Spiff, ti ho preparato la scansione ma non so come contattarti. Puoi indicarmi in qualche modo una mail dove scriverti? la mia è mdf2000 at gmail punto com
    ciao!

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  6. Ciao Spiff, non ho mai letto un romanzo fantasy dal momento che la mia passione per questo genere è piuttosto recente.
    Vorrei però cominciare, e dopo questo tuo post mi sono chiesto se puoi darmi la tua opinione su quali siano i titoli più meritevoli del genere.
    Magari, non so, potrebbe essere l'occasione per realizzare un post-classifica...
    Ciao

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  7. Caro Bruno,
    compito difficilissimo dare un consiglio senza conoscere niente di te. La risposta breve è: Tolkien, Il Signore degli Anelli. O prima o dopo ci devi arrivare. Il viaggio della compagnia dell'anello però è irto di minacce e pericoli, oltre che per i suoi componenti, anche per il lettore. E se poi mi molli il colpo?
    Passiamo alla risposta articolata: quali autori ti piacciono non fantasy? Che film ti piacciono? Quanto tempo hai? Puoi leggere in lingua originale - cioè in inglese? Fammi sapere e proverò a darti un consiglio "personalizzato".
    Poi, magari, anche gli altri avventori di LGQ possono dire la loro...

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  8. Ciao Spiff,
    temevo che mi avresti risposto con Il Signore degli Anelli (d'altro canto, come poterlo escludere?)... Lo temevo soprattutto perché io quel libro l'ho già comprato, l'ho cominciato e l'ho abbandonato in un attimo: ora e lì sulla libreria che ogni tanto mi guarda, ma io provo a non incrociare il suo sguardo.
    Il fatto è che non sono molto portato a letture che mi impegnino a consultare mappe e memorizzare troppi nomi e tante vicende, e prediligo dunque il formato del racconto.
    Più in generale devo dire che sono assolutamente d'accordo con la tesi del post suggerito da Michele: cerco più un contesto ed un'ambientazione anche esageratamente fantasiosa (purché coerente) che il racconto di un'impresa eroica fitta di trame e intrighi.
    Un tipo di fantasia che mi pare di aver intuito dalle vostre osservazioni non essere la caratteristica fondamentale del genere fantasy (come invece ritenevo ovvio), e che invece ho scoperto di recente nel genere fantascientifico, dove (e questa è stata la mia impressione) la storia è quasi il mezzo per descrivere e far comprendere un'ambientazione particolarissima, ma sviluppata secondo logica.
    (sarei anche disposto a leggere in lingua originale, o almeno a provarci)
    Ho preferito indicarti direttamente ciò che cerco in questo genere, perché mi è sembrato che i film che amo non ti potessero aiutare più di tanto (esiste il Woody Allen degli autori fantasy?).
    Ti ringrazio intanto per l'attenzione con cui ti stai rivolgendo alla mia richiesta.
    Ciao!

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  9. Caro Bruno,
    Temevo avresti detto che il Signore degli Anelli era già impegnato come fermaporta del tinello :-)
    Considerato quello che mi dici allora suggerirei: Howard, cioè Conan, che ha il pregio di essere quasi tutto spalmato su racconti o romanzi brevi. Ha un suo fascino classico, anche se risponde a un gusto un po' datato. Sfoglialo in libreria e leggi qualche pagina, se ti ispira procedi l'acquisto :-)
    Se puoi leggere il lingua originale, ti consiglierei di avvicinarti al Disc World di Terry Pratchet. E' divertente, a tratti spassoso, ricco di ironia british e di inventiva. Ed è autenticamente fantasy. Lo trovi anche in italiano, ma molte sfumature si perdono.
    Tra le cose più recenti, Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin e il ciclo della Ruota del Tempo di Robert Jordan mi sono piaciute molto, ma rientriamo decisamente nel caso di "un'impresa eroica (anzi, molte) fitta di trame e intrighi".
    Se vuoi stare su qualcosa di semplice e vagamente adolescenziale le Cronace di Dragonlace di Weiss e Hickman sono un buon prodotto, anche se non esattamente buona letteratura. Ma si leggono bene, sono divertenti, filano via veloce e non ti accorgi del tempo che passa, che è già molto :-)
    Spero di aver risposto.
    Facci sapere!

    P.S.
    Se vuoi dare una seconda chance allo zio John, prova con lo Hobbit (meraviglioso, poetico e molto più immediato) o con il Cacciatore di Draghi.

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  10. Grazie! Proverò con Terry Pratchet ed il suo mondo disco!

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  11. Stavo pensando la stessa identica cosa.
    Se vuoi una buona notizia, l'editoria USA e UK ha fatto un lavoro innovativo su Eragon di Paolini.
    Hanno pubblicato un libro di illustrazioni e appendici, e delle versioni "deluxe" del romanzo con altri disegni e scene tagliate.
    Io, quando mi pubblicheranno, un blog con tutta questa fuffa lo aprirò.

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  12. Ciao,
    io per iniziare non consiglierei Paolini, ma piuttosto di partire dai grandi classici: i racconti di Conan di Howard (ben diversi dal film!), i vari Elric di Melimboné di Moorcock, eventualmente Lovecraft, etc. Son stati tutti ristampati di recente e sono facili da trovare.
    Il mondodisco non l'ho mai affrontato e incuriosisce pure me, facci sapere cosa ne pensi.
    Tra le cose più particolari, ho apprezzato il ciclo del Fiume della Vita di Farmer; non so se qualcun'altro l'ha letto.

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  13. @daniele: quando ti publicheranno? Hai un romanzonel cassetto? Dài, dicci qualcosa di più!
    @michele: Ad Elric ho dato un paio di chance, ma non sono mai riuscito a finirlo. Non incontra la mia estetica, ecco. Lo so che è un grande classico, ma non me la sono proprio sentita di consigliarlo *io*. Però ci sta che qualcun altro lo consigli, insomma. Farmer è un po' spiazzante nelle premesse. E' avvincente, scrive proprio bene, ma il paradigma alla base del mondo fiume, non lo so. E poi è un mischione di generi, personaggi ecc ecc. Io sono più un purista.
    Piuttosto dico Shannara di Terry Brooks. Non tutto si salva, ma secondo me le pietre magiche è il più bello (e si può leggere tranquillamente stand alone). Ma che bella discussione, chi l'avrebbe detto :-)

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  14. Tolkien ha inventato il fantasy, quindi è stato preso a modello da un sacco di autori. Il risultato è che spesso questa letteratura (ma ho letto pochissimo) è una minestra scaldata. Le pietre magiche ad esempio io l'ho trovato la versione povera del Signore degli anelli.

    @Michele, grazie per aver citato Farmer. Pensa che io non l'ho fatto perchè sono un lettore di fantascienza e quindi un intruso. Non volevo dare consigli che non fossero rigorosamente fantasy. Il fabbricante di universi è uno dei romanzi più fantasiosi e divertenti che abbia mai letto. L'autore ha mantenuto tutti i cliché del fantasy ma li ha messi in una cornice fantascientifica. I personaggi hanno una sensualità e una profondità che non ho ritrovato in molti romanzi del genere. Farmer mette in scena la vita di antieroi, persone normali che grazie alla loro intelligenza, ai loro sentimenti e, perché no, trascinate anche da un certo determinismo (culo) risolvono le situazioni più impensabili. Le relazioni amorose poi, sono caratterizzate in modo grandioso. Te lo consiglio proprio!!

    Invece quello che ora mi ha incuriosito è Terry Pratchet. Spero di procurarmi qualcosa a breve..

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  15. ciao inscatolatore, io da ragazzino ero un gran lettore di fantascienza, sono passato al fantasy dopo aver letto praticamente tutto quello che mi interessava.
    In realtà il confine tra i due generi è abbastanza labile: in entrambi i casi sono date delle ambientazioni più o meno plausibili, l'unica differenza è che nella fantascienza c'è "l'ipotesi tecnologica", nel fantasy no. Ma p.e. Guerre Stellari funzionerebbe benissimo in un'ambientazione fantasy senza cambiare una riga .. e secondo alcuni, se prendi i rimanzi di Eragon, effettivamente lo fa. Cronache Marziane è effettivamente un fantasy, solo con dei marziani al posto di generici mostri, e così via.
    Non direi che Tolkien ha inventato il fantasy: l'Odissea o Gilgamesh o l'oro del Reno c'erano ben prima di lui. Tolkien ha inventato un setting che per omaggio o poca fantasia è diventato una sorta di "standard" immediatamente riconoscibile, in alcuni casi direi purtroppo. Condivido in pieno il giudizio su Shannara.
    Vi invito a non sottovalutare i romanzi di Conan: sono scritti da dio pur essendo vecchi di 70 anni, e il Conan letterario è molto più simpatico (non che ci voglia molto) di quello televisivo. Moorcock invece scrive cose intriganti ma difficilissime da leggere.
    Ciaps!

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  16. C'è da dire che il fantasy come la fiaba (da cui ha in parte origine) si fonda su un clichè: bene e male.
    Sopratutto se prendiamo l'idea del fantasy come il signore degli anelli e similari.
    Ad oggi il problema è che il fantasy è visto semplicemente su questo clichè: BENE E MALE.
    il solito eroe che senza genitori (quindi libero dal sentirsi "obbligato" a delle regole), povero (così da poter vendicarsi socialmente), buono di cuore ma sfortunato (così da affezionarsi) sono sempre il solito contorno al clichè base. Una soluzione sarebbe tornare alle radici del fantasy, al mito come era concepito (come esempio dell'inspiegabile) e della favola (come morale) sarebbe un'ottima cosa. L'unico fantasy che ad oggi merita è quello di Silvana De Mari che non farà un genere dove draghi e cavalieri sono dappertutto ma almeno crea una storia avvincente su nuove idee.

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