martedì 24 novembre 2009

Gioco di ruolo, MMORPG e epica dell'eroe - parte 1

Uno dei problemi tipici dei giochi di ruolo massivi (i fatidici MMORPG) è che tutti sono gli "eroi" e, di conseguenza, nessuno lo è veramente.
Quando si gioca attorno a un tavolo il game master rende l'esperienza interessante per ciascun giocatore, tenendo contemporaneamente sotto controllo, a vari livelli, la meccanica, il percorso dell'avventura e l'arco epico di ciascun personaggio.
E' un lavoro "artigianale", che procede per tentativi ed errori, frutto della paratica e di una buona dose di intuito.
Se il master è bravo, nell'arco della campagna i personaggi giocanti avranno avuto il loro sviluppo, la loro trasformazione, avranno magari salvato la loro fetta di mondo e avranno raggiunto anche degli importanti obiettivi "personali".
In un MMORPG questo compito è totalmente demandato alla meccanica del motore di gioco e all'interazione tra i giocatori (che però è viziata, ancora, dalla meccanica); sebbene l'esperienza possa risultare divertente sotto molti aspetti, difficilmente ciascun personaggio si sentirà l'eroe o uno degli eroi di quell'universo.

Per quanto mi è dato di capire ad ora il gioco di ruolo da tavolo, con la sua ricetta difficilmente scalabile, è l'unica esperienza che sia allo stesso tempo ludica, relazionale e narrativa.

Il discorso naturalmente è lungo e complesso e non si chiude qui. Molti post a seguire sull'argomento.

2 commenti:

  1. Da qualche tempo leggo i tuo post, e ne approfitto per farti i complimenti. Ma adesso andiamo al dunque: hai mai considerato come nuova possibilità di sviluppo la piattaforma di Second Life ?

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  2. Grazie dei complimenti. Ammetto di avere dei pregiudizi nei confronti di Second Life. L'ho provata qualche anno fa e l'ho trovata macchinosa, priva di appeal e poco performante.
    Magari le cose sono cambiate. Perchè pensi che possa interessarmi? Puoi essere più specifico?
    E soprattutto, chi sei? :-)

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