Cento pagine mettono un po' paura. Le ho appena superate, e volevo condividere questo traguardo con i compagni di avventura di LGQ.
In realtà si tratta di cento cartelle, scritte fitte fitte. Non so esattamente a quante "pagine" di romanzo corrispondano. A fare il paragone con i formati classici che ho qui in libreria, in cui ogni pagina conta circa 30 righe e 50 caratteri, ne verrebbero fuori 140, più o meno.
Comunque, una gran fatica.
Il primo post su LGQ che parlava del romanzo è del febbraio 2012. Significa che ci sto lavorando da due anni. Due anni per cento cartelle è davvero poco. Significa cinquanta cartelle all'anno. Meno di una pagina alla settimana.
Naturalmente non ci ho lavorato con continuità. Sono stato mesi senza scrivere, poi per alcune settimane ho buttato giù molte pagine. Poi ancora niente. E così via.
Scrivere nel tempo libero non è semplice. Ho un
lavoro impegnativo (non che mi lamenti), famiglia e due figli. La continuità è un miraggio. Già queste cento pagine sono una specie di miracolo.
Se sono contento di quello che ho scritto? Sì e no. Il romanzo si fa leggere. La forma va asciugata e ripulita (troppi avverbi, troppi aggettivi), ma vien giù abbastanza bene, anche perché tendo a cesellare parecchio mentre scrivo. I personaggi sono promettenti. La trama abbastanza intricata e ho cercato di non cedere troppo alla moda del momento (Martin).
In tutta onestà, vorrei che mi venisse qualche idea grandiosa e veramente originale. Fin qui, più che altro, ci ho messo dentro tutto quello che mi piace del fantasy, compresi i suoi cliché.
Un'idea minimamente originale in realtà ce l'avrei, ma, trattandosi di merce rara, me la sto conservando, se riesco, per qualche colpo di scena più avanti.
Sono tentato di pubblicare i primi capitoli qui su LGQ, ma qualcosa mi dice che non è la cosa giusta da fare. Quando sarò arrivato in fondo pubblicherò il primo draft invece. Così almeno potrete leggere una storia dall'inizio alla fine.