Vi segnalo un interessante articolo su altedevdayblog sul futuro dei videogiochi. Tyler York, uno dei molti contributori di questo metablog di sviluppatori, sostiene che il futuro dei videogiochi sia costituito dall'interazione tra il gioco massivo e la vita vera. Si tratterebbe in altre parole di giochi multiplayer in cui si compete o si collabora con la propria cerchia di amici, perché ci sono vicini virtualmente (giochi basati sui social network) o perché ci sono vicini fisicamente (giochi basati sulla geolocalizzazione).
A parte la semplificazione disarmante, sono generalmente scettico nei confronti di chi pretende, sulla base dell'ultimo trend, di poter prevedere cosa ci prospetta il futuro.
Il tema però merita qualche riflessione.
Il progressivo allargarsi dell'ambito dei videogiochi da una forma di evasione a una forma di socializzazione è fenomeno noto e molto dibattuto. Mentre io sono decisamente a favore della fuga fantastica (sorpresa!), occorre rendersi conto che molti "giochi", essendo ormai un fenomeno di massa, mettono le loro meccaniche al servizio delle esigenze più diverse e magari, anche più concrete.
Per quanto mi riguarda credo nella nobiltà della fuga e nella superiorità della fantasia; mentre è piuttosto semplice constatare in che modo le meccaniche ludiche si siano mischiate ai fenomeni social, per creare gingilli, widgets e activities adatte a un pubblico neo-fighetto-geek, mi chiedo in che modo le possibilità offerte dai social netorks possano intervenire per rendere più divertente o immersiva una sessione di gioco per chi predilige, quando gioca, la fuga verso mondi fantastici e lontani...
Io invece vedo da 20 anni giochi che anziché migliorare nella AI e nelle meccaniche, migliorano solo la grafica... e i massive multiplayer-come-si-dice con la loro rissosità caotica (o il buonismo dei giochi su feisbuc dove tutti aiutano tutti gli "amici") rischiano di essere la pietra tombale definitiva. Ma è ovviamente questione di gusti.
RispondiEliminaSì, anch'io trovo i mmorpg caotici e rissosi. E i giochini su FB, con le loro meccaniche tutte basate sulla gerarchia delle azioni e sull'attesa, per lo più mi annoiano (salvo qualche eccezione).
RispondiEliminaPerò credo dipenda dall'allargarsi della base utente: sono diventati un fenomeno mass market e quindi il gusto è molto diluito...
Sto giocando a Skyrim in questi giorni e devo dire che l'AI, a parte qualche bug leggendario, non è male. Di certo l'intelligenza artificiaale non è andata di pari passo con la grafica in questi vent'anni, ma temo che dipenda anche dal fatto che un gioco con una grafica mozzafiato si venda bene, mentre un'intelligenza artificiale sofisticata viene fuori col tempo e non è facile da mostrare in una demo...
Io penso che delle meccaniche tipo quelle per Nintendo DS, in cui ti scambi gli oggetti collezionati con i tuoi amici, potrebbero funzionare bene: invece di avere bisogno di un "amichetto" con la consolle, è sufficiente avere un contatto di facebook o un socio su qualche applicativo tipo four square, per fare il mercatino degli oggetti magici o farti aiutare per qualche quest. Poi non so eh
RispondiEliminaCiao Anonimo,
RispondiEliminal'idea è interessante. Più o meno come funziona dragon quest (se non sbaglio) o pokemon nero e bianco, solo che si utilizza la cerchia di amici di FB per fare il mercatino degli item...