giovedì 26 novembre 2009

Gioco di ruolo, MMORPG e epica dell'eroe - parte 3

I MMOG dicevamo, sono un genere molto interessante, ma con delle potenzialità inespresse.
Posto che ognuno ha i propri gusti in merito, mi pare che nessun gioco di ruolo massivo fino ad ora sia riuscito a rendere gli alter ego dei giocatori "eroi" del mondo di gioco.

Per la definizione di eroe ci viene in aiuto il Sabatini-Coletti online, che riporta quanto segue:

1. Nel mito classico, semidio o uomo dotato di virtù eccezionali e autore di gesta leggendarie
2. Chi dà prova di grande coraggio militare o civile
3. Protagonista di un'opera letteraria, teatrale o cinematografica


Generalizzando parecchio e prendendo per buone queste definizioni, possiamo quindi dire che, affinchè un alter ego digitale si possa fregiare del titolo di eroe, occorre che compia gesta non comuni e coraggiose; e che queste, in quanto tali, vengano raccontate.

Definire "eccezionali" le gesta di un personaggio che si comporta esattamente come tutti gli altri milioni di avventurieri che bazzicano il suo mondo già non è semplice. Se poi il rischio è pressochè assente viene meno anche il significato di coraggio. Non c'è grande materiale per un racconto avvincente non credete?
Certo, raggiungere i livelli alti richiede dedizione. Ma insomma, se dovessimo raccontare il percorso di un personaggio di World of Warcraft sarebbe più la descrizione di una carriera che non il racconto di imprese epiche.


Bè, c'è di che essere soddisfatti direi. Nella nostra disamina già abbiamo catturato qualche concetto basilare.

1. Molti sono gli aventurieri, pochi gli eroi
2. Per essere degli eroi bisogna compiere imprese importanti, ma occorre correre dei rischi (in termini di gioco, si intende). Niente rischio, niente famedio.
3. Le gesta dell'eroe devono essere raccontabili. Messe in fila a posteriori cioè devono rappresentare una narrazione interessante.
4. Le gesta dell'eroe devono essere raccontate.
5. Tutti però si devono divertire.


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